Finita di comporre nel 1932 e rappresentata per la prima volta a Leningrado il 22 gennaio 1934, l’opera lirica di Dmitrij Dmitrevič Šostakovič (1906-1975) "Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk" è uno dei più formidabili capolavori musicali mai composti in Unione Sovietica e può essere considerata un’opera “shakespeariana”, indipendentemente dall’inevitabile suggestione fornita nel titolo. Pur portando i segni della tradizione ottocentesca – wagneriana e musorgskiana in particolare –, l’opera rappresenta un importante momento di distacco musicale, ideale e storico, dal modello di opera romantica, nella quale l’influenza di Shakespeare si era massimamente realizzata in tutta Europa, Russia compresa. D’altro canto, l’opera non afferisce ad alcuna delle Avanguardie russe, né riuscì a inserirsi nel canone imposto dal nascente Realismo socialista, sebbene in essa si possano notare l’influsso estetico delle prime e l’intenzione ideologica dell’altro. Secondo i disegni del compositore, l'opera sarebbe dovuta essere la prima di una trilogia destinata a dipingere il processo di liberazione della donna prima, durante e dopo la Rivoluzione, tuttavia l’espressionismo musicale e il tema “passionale” del componimento furono stroncati dalla censura e Šostakovič subì le accuse di “formalismo” da parte delle autorità sovietiche. Oltre a fornire una breve spiegazione del contesto in cui la Lady Macbeth nasce, nonché delle influenze e delle intenzioni artistiche di Šostakovič, l'articolo intende mostrare i procedimenti impiegati dal compositore nella creazione di quella che lui stesso definisce una “tragedia-satira”, ossia il permeare di elementi fortemente grotteschi e satirici all’interno di un’opera tragica: procedimenti che pongono Šostakovič in una linea di continuità con l’opera di Shakespeare.
La "tragedia-satira" di Šostakovič, tra Shakespeare e cultura sovietica / Mazzoni, Sara. - ELETTRONICO. - (2018), pp. 215-221. (Intervento presentato al convegno "Rencontres de l'Archet": Shakespeare e la modernità tenutosi a Morgex (AO) nel 12-17 settembre 2016).
La "tragedia-satira" di Šostakovič, tra Shakespeare e cultura sovietica
Sara Mazzoni
2018
Abstract
Finita di comporre nel 1932 e rappresentata per la prima volta a Leningrado il 22 gennaio 1934, l’opera lirica di Dmitrij Dmitrevič Šostakovič (1906-1975) "Una Lady Macbeth del distretto di Mcensk" è uno dei più formidabili capolavori musicali mai composti in Unione Sovietica e può essere considerata un’opera “shakespeariana”, indipendentemente dall’inevitabile suggestione fornita nel titolo. Pur portando i segni della tradizione ottocentesca – wagneriana e musorgskiana in particolare –, l’opera rappresenta un importante momento di distacco musicale, ideale e storico, dal modello di opera romantica, nella quale l’influenza di Shakespeare si era massimamente realizzata in tutta Europa, Russia compresa. D’altro canto, l’opera non afferisce ad alcuna delle Avanguardie russe, né riuscì a inserirsi nel canone imposto dal nascente Realismo socialista, sebbene in essa si possano notare l’influsso estetico delle prime e l’intenzione ideologica dell’altro. Secondo i disegni del compositore, l'opera sarebbe dovuta essere la prima di una trilogia destinata a dipingere il processo di liberazione della donna prima, durante e dopo la Rivoluzione, tuttavia l’espressionismo musicale e il tema “passionale” del componimento furono stroncati dalla censura e Šostakovič subì le accuse di “formalismo” da parte delle autorità sovietiche. Oltre a fornire una breve spiegazione del contesto in cui la Lady Macbeth nasce, nonché delle influenze e delle intenzioni artistiche di Šostakovič, l'articolo intende mostrare i procedimenti impiegati dal compositore nella creazione di quella che lui stesso definisce una “tragedia-satira”, ossia il permeare di elementi fortemente grotteschi e satirici all’interno di un’opera tragica: procedimenti che pongono Šostakovič in una linea di continuità con l’opera di Shakespeare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.